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Banda Musicale Marafa Marafon e Filarmonica di Sesto al Reghena

18 Settembre 2022 @ 16:30 - 18:30

Libero


A.M.A.B. Caorle Banda Marafa Marafon – direttore M° Mauro Valente
Filarmonica di Sesto al Reghena – direttore M° Fabio Fazio

 


Banda Musicale Marafa Marafon

Ci sono poche memorie orali oramai a testimoniare un inizio storico della Banda Cittadina di Caorle. Certamente essa doveva operare già nella prima metà dell’800, come scrive Giovanni Musolino nella “Storia di Caorle”; nell’anno 1858 veniva istituita la Società Filarmonica di Caorle, per mano dell’Arciprete Tellero, con la tipica funzione di accompagnare le cerimonie civili e religiose e di educare i giovani attraverso lezioni impartite settimanalmente da un maestro.
La Civica Banda di Caorle esisteva ancora negli anni 1865 – 1866 e da un elenco del tempo si rileva che vi erano allora 30 suonatori e 40 contribuenti. Arrivando agli anni ’30 si sa che in questo periodo operava una Banda Cittadina, detta Municipale, organizzata dall’allora segretario comunale Sig. Ugo Mognon definito uomo geniale, banda che si distingueva per “disciplina, amore allo studio ed esattezza d’esecuzione”. Il tutto venne a disperdersi a causa del secondo conflitto mondiale.
Nel 1949, il Dott. Marafa Marafon, medico esemplare del paese nonchè musicista dalle spiccate capacità, mettendo assieme tutto ciò che rimaneva e annoverando numerosi giovani adolescenti, riuscì a dare un impulso notevole alla banda, dando luogo alla sua rifondazione. Fino agli anni ’60 tale complesso portava il nome di Circolo Filarmonico “Giuseppe Verdi” e successivamente in seguito alla scomparsa del validissimo medico, la banda venne intitolata: Banda Musicale Cittadina “Marafa Marafon”.
Attualmente il gruppo conta 35 elementi dagli 11 ai 70 anni, è gestito da oltre 10 anni dall’A.M.A.B. (Associazione Musicale Amici della Banda).

 

Filarmonica di Sesto al Reghena

Nel lontano 1866 il Friuli veniva annesso all’Italia e nello stesso anno nasceva ufficialmente la Filarmonica di Sesto al Reghena. Ma la prima formazione di un gruppo musicale si ebbe già nel lontano 1853 ad opera di tre coraggiosi fratelli che, spinti da un’irresistibile passione musicale, si diedero da fare per mettere assieme un primo gruppo bandistico, non senza difficoltà pratiche, sacrifici e spese. Il primo trentennio vide l’avvicendarsi di numerosi alti e bassi dovuti alla scarsità dei mezzi, a malintesi e minacce di epidemie di colera, ma come recitano le parole del “Numero Unico”, pubblicato in occasione del centenario della Filarmonica: “la speranza, anzi la fiducia in una pronta resurrezione della banda non viene mai meno in nessuno, musicanti e paesani”. Fu questo il tempo in cui la banda creò le proprie tradizioni cioè le uscite e le esecuzioni. Appuntamenti fissi erano i concerti all’Ottava di Pasqua, a San Rocco e alla Madonna di settembre e fisse erano le uscite a capodanno, della Renga e del lunedì dell’ Angelo a Mure. La banda potè contare su un organico numeroso, e partecipò anche a concorsi zonali ottenendo dei riconoscimenti, fu anche il periodo dei lavori di ristrutturazione dell’ Abbazia e della possibilità per i bambini di Sesto e Marignana di frequentare le scuole elementari. Ma il momento di gioia venne presto rovinato dalle vicende che purtroppo accumunarono l’intero Paese nei primi decenni del Novecento, come la disfatta di Caporetto del 1917. In quegli anni le dotazioni della banda finirono in rovina o portate via dagli invasori, ma dopo lutti e rovine giunse finalmente il 4 novembre 1918. Le condizioni locali furono desolanti, ma l’entusiasmo per la vittoria conseguita e i rientri festosi dei combattenti e reduci spinsero suonatori e paesani ad un nuovo slancio. Ci fu un rinnovamento delle divise e dello statuto e del regolamento. Ma l’instabile situazione politica portò instabilità economica anche alla banda fino al 1929. Dal ’29 al ’34 il corpo musicale era lanciato sull’onda del successo tanto che furono nuovamente cambiate le divise e aumentato il numero delle uscite. L’incubo di una nuova guerra era alle porte e anche la banda ne risentì della perdita dei suonatori. Questa volta però, le dotazioni ovvero strumenti e partiture furono nascoste e affidate a persone di fiducia. Con il 30 aprile 1945 l’incubo cessò. La vita cittadina riprese il suo ritmo e così anche la banda. Ricominciarono le uscite e vennero aggiunte Fraticelle il 19 marzo e il 30 aprile a Marignana. Negli anni ’50 ci fu il rinnovo del consiglio e fu proprio il consiglio di allora che festeggiò il centesimo anno di fondazione della Filarmonica con la pubblicazione del “Numero Unico”. L’allora presidente Marafon scrisse: “siamo all’evidenza di una banda, forte negli organici, preparata nelle interpretazioni, decorosa nella nuova bella divisa: degna, insomma di celebrare, con rinnovata vitalità, il suo 100° anno di esistenza…Si sa: non sono cose di poco momento e qualche volta l’entusiasmo si attenua. Ma la ripresa è rapida; lo spirito collaborativo si rianima. E così sempre sarà; fintantochè paese e banda cammineranno di pari passo; fintantochè i sentimenti più vari della popolazione saranno interpretati fedelmente dal corpo musicale; fintantochè la cittadinanza avrà la certezza di avere nella banda- dovunque vada- la sua migliore ambasciatrice.” E queste parole rispecchiano anche gli ultimi decenni della Filarmonica che, grazie alla passione, all’amore per la musica e all’entusiasmo è giunta a festeggiare l’importante traguardo del 145° anno di fondazione.

 

Dettagli

Data:
18 Settembre 2022
Ora:
16:30 - 18:30
Prezzo:
Libero
Categoria Evento:

Luogo

Caorle, Piazza Matteotti
Piazza Matteotti
Caorle, Venezia 30021 Italia
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Telefono:
+39 0421 270069